"Perdita di sensi" di Daniele Rebecchi è un'opera che cattura il momento preciso in cui la lucidità si frantuma e la coscienza scivola in un vortice di spaesamento. Il gesto pittorico, a tratti frenetico e a tratti esitante, sembra evocare una lotta interiore, un cedimento graduale in cui la mente e il corpo si lasciano andare, sopraffatti da un torpore ineluttabile.

I neri profondi e graffianti si alternano a sfumature più evanescenti, creando un contrasto tra pesantezza e dissoluzione. I tratti spezzati e le linee oblique suggeriscono una perdita di equilibrio, un affondare lento nel caos dell’inconscio. Macchie di colore impalpabili, quasi polverizzate, amplificano la sensazione di disgregazione, come se tutto stesse collassando su se stesso in un'inevitabile deriva.

Si respira un senso di spossatezza emotiva, come se la tensione accumulata trovasse infine il proprio punto di rottura. L’energia che ancora si agita nelle pennellate appare come l’ultimo sussulto prima della resa, un’eco di ciò che resta quando il controllo sfugge di mano. "Perdita di sensi" non è solo un'immagine: è uno stato d’animo sospeso tra abbandono e inquietudine, una rappresentazione intensa della fragilità umana nel suo momento di maggiore vulnerabilità.